CU.TORII B/s

Il Torii (鳥居) è il tradizionale portale d’accesso ai templi Shintoisti o ad una qualsiasi zona naturale considerata sacra. La loro funzione è quella di segnare il confine tra il mondo sacro del santuario dal mondo profano esterno; l’eterna interazione tra in divino e profano fra ‘’il celeste’’ ed ‘’il terreno’’: Attraversare un Torii significa infatti rivitalizzare i sensi spirituali e rinnovare continuamente la partecipazione alla vita, all’esistenza universale ed alla propria individuale. L’origine di questa costruzione sacra è incerta; strutture simili si possono trovare in quasi tutta l’Asia; dall’india alla Cina, dalla Corea al Nepal. Secondo una leggenda Amaterasu (la dea del sole) si nascose in una caverna per sfuggire ai continui dispetti del fratello Susanoo (dio delle tempeste e degli uragani) causando un’eclisse di sole. Gli abitanti intimoriti dall’accaduto e temendo di non rivedere mai più Amaterasu decisero di costruire un grosso trespolo di legno e misero tutti gli uccelli ed i galli della città: Il loro continuo cantare incuriosì Amaterasu ed uscita dalla caverna, riportò la luce sulla terra; da quel trespolo nacque il primo Torii. E’ possibile che con il tempo si sia dimenticato l’ uso primitivo, e fu così che il Torii divenne da uccelliera a portale ; infatti lo stesso nome Torii è composto da “Tori” (uccello) e “i” (essere stare,luogo). Struttura del Torii Tradizionalmente sono realizzati in pietra od in legno dipinto di color vermiglio, ma recentemente vengono anche realizzati in acciaio od in cemento armato. Comunemente si trovano all’ingresso dei santuari da soli od in gruppi di tre od in alcuni casi ad esempio il santuario di Fushimi Inari-tasha a Kyoto se ne contano addirittura 1000. La struttura elementare è costituita da due pilastri (Hashira) che sostengono la lunga trave orizzontale (Kasagi) e trattenuti da una seconda trave posta sotto il Kasagi (i Nuki). I Torii possono essere suddivisi in due tipologie costruttive ben definite : Lo stile Shinmei torii, formalmente più semplice e caratterizzato dall’utilizzo di Hashira (le colonne) diritte. Lo stile Myōjin torii , più elaborato caratterizzato dall’utilizzo di Hashira ricurvi.Strutturalmente un torii è caratterizzato da nove elementi, non tutti sempre presenti:

• il kasagi, la trave a cavallo delle due colonne
• lo shimaki, una seconda trave a volte presente sotto il kasagi
• il nuki, trave secondaria sotto il kasagi e lo shimaki che collega e tiene insieme le due colonne
• i kusabi, cunei che fermano il nuki;
• il gakuzuka, supporto situato tra shimaki e nuki a sostegno del primo e a volte recante una
iscrizione
• gli hashira, le colonne cilindriche che sostengono la costruzione
• i daiwa, i capitelli delle colonne
• i daiishi o kamebara, le basi di quest’ultime
• i nemaki, guaine nere (o a volte di altro colore) alla base delle colonne Le colonne possono avere
una certa inclinazione verso l’interno detta uchikorobi.

Per la realizzazione dei due cucù ( Torii Big e Torii Small ) abbiamo preso in considerazione sia l’aspetto estetico e formale dei Torii ( stile Myōjin torii ) sia il significato poetico e mistico degli stessi senza sminuire i valori profondi a cui sono legati , ‘’collegando il simbolo’’ classico dei cucù ( l’uccellino) a quello ‘’mistico / poetico del Torii ; l’alloggimento dello stesso ricorda formalmente il sole (Nisshōki ,日章旗 “Bandiera del Sole a forma di disco” in giapponese ) e che richiama per analogia la dea Amaterasu; inoltre all’interno del ‘’cerchio ‘’ rosso abbiamo alloggiato l’uccellino ( si potrebbe prendere in considerazione anche un piccolo gallo ) quasi come per richiamare non solo l’attenzione del fruitore del tempo che passa (tramite il canto ) ma la stessa Amaterasu. Infine le lancette di colore Bianco richiamano sia il fondo della bandiera giapponese che la purezza della luce. Gli orologi sono in fase ancora ‘’embrionale’’ pensati in legno laccato / od in plastica ; una base in legno d’acero,lancette in metallo verniciato e l’uccellino / gallo in legno od in plastica.